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Racconti erotici: Davide e Chiara perdono il controllo, l'amicizia diventa sesso

Racconti erotici: Davide e Chiara perdono il controllo, l'amicizia diventa sesso

Era una sera fredda, l’aria pungente entrava dalla finestra mentre Davide guidava con una mano sul volante e l’altra appoggiata sul cambio.

Accanto a lui, Chiara, la sua migliore amica da anni, sembrava assorta nei suoi pensieri.

Avevano trascorso la serata a bere, a ridere, a ricordare vecchi momenti.

Ma da quando erano entrati in macchina, qualcosa nell’aria era cambiato.

Lei si sporge leggermente verso di lui, con quel sorriso enigmatico sulle labbra.

"Sai, Davide… mi stavo chiedendo una cosa."

Lui la guarda di sfuggita, cercando di concentrarsi sulla strada.

"Dimmi pure."

"Ti è mai capitato di volere qualcosa e non avere il coraggio di prenderla?"

Lui sorride, stringendo le dita attorno al volante.

"Sì… certo."

Chiara lo fissa, poi abbassa lo sguardo sulle sue mani.

"Io… non so come dirtelo, ma ho sempre voluto provare una cosa…"

Davide sente il cuore accelerare.

"E cosa vorresti provare?"

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Lei esita.

"Non so se sia una buona idea."

"Chiara, ormai hai iniziato. Devi dirlo."

Si mordicchia il labbro inferiore.

"Vorrei… farmi toccare mentre qualcuno mi guarda."

Davide deglutisce.

Il suo sguardo si incolla alla strada, ma la sua mente è altrove.

"E chi dovrebbe guardarti?"

Lei abbassa lo sguardo, poi lo solleva di nuovo con un lampo di sfida.

"Tu."

L’auto frena bruscamente.

Lui si gira verso di lei, cercando di capire se scherza.

Ma il sorriso sulle sue labbra gli fa capire che parla sul serio.

"Chiara… sei sicura?"

Lei annuisce lentamente, poi senza dire nulla si slaccia il cappotto.

Davide osserva il movimento lento delle sue mani, la stoffa che scivola giù, rivelando la pelle nuda sotto.

"Non devi fare niente, solo guardarmi."

Il respiro di Davide si fa pesante.

La vede sollevare la gonna, rivelando le cosce nude.

Le sue dita scivolano tra le gambe, lente, provocatorie.

"Ti piace, Davide?"

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Lui annuisce, senza fiato.

"Dimmi quanto mi vuoi."

Le sue dita si muovono più in fretta.

Lui sente il suo cazzo pulsare nei pantaloni, l’istinto primordiale di prenderla, ma resiste.

Lei geme, inclinando la testa all’indietro, mordendosi il labbro.

"Sto per…"

E poi scoppia.

Il suo corpo trema, i suoi gemiti invadono l’abitacolo.

Resta lì, con il fiato corto, gli occhi socchiusi.

Poi apre gli occhi e sorride.

"Ora tocca a te."

Davide la guarda, il respiro ancora irregolare.

"Chiara… tu non hai idea di quanto mi hai fatto impazzire."

Lei ride, mordendosi il labbro.

"Allora perché sei ancora vestito?"

Lui si sfila la giacca, poi si slaccia lentamente la cintura.

Chiara lo osserva con gli occhi pieni di desiderio.

"Posso toccarlo?"

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Davide annuisce, sentendo il calore accumularsi nel suo ventre.

Lei allunga la mano, sfiorandolo sopra i pantaloni, provocandolo con movimenti lenti.

"Sei così duro…" sussurra, mentre le sue dita si insinuano sotto la stoffa.

Lui geme piano, sentendo il suo tocco esperto.

"Dimmi quanto mi vuoi."

"Più di quanto tu possa immaginare."

Lei sorride, soddisfatta.

"Allora mostramelo."

Si abbassa lentamente, il respiro caldo contro la sua pelle.

Sfila i suoi pantaloni, lasciandolo completamente esposto.

Poi, senza preavviso, la sua bocca lo accoglie, umida, calda, avvolgente.

Davide si lascia andare contro il sedile, chiudendo gli occhi.

Il piacere è travolgente.

La sua lingua si muove con precisione, alternando suzione e carezze.

Lui sente il controllo scivolare via, il desiderio crescere fino a diventare insostenibile.

Le sue mani affondano tra i capelli di lei, guidandola, spingendola più in profondità.

Lei geme piano, aumentando il ritmo, le labbra che si stringono attorno a lui.

"Chiara… sto per…"

Ma lei non si ferma.

Anzi, lo prende ancora più profondamente, lo fa suo completamente.

E in quel momento, lui cede.

Un gemito profondo, un fremito che lo attraversa, il piacere che lo invade in un’ondata irrefrenabile.

Lei lo accoglie tutto, lo assapora fino in fondo, poi lo guarda con un sorriso soddisfatto.

"Sei stato bravo."

Davide ride piano, cercando di riprendere fiato.

"Con te non ho scelta."

Lei si riabbottona la camicetta, lo guarda con quegli occhi sfacciati.

"Ora possiamo andare?"

Lui accende il motore, ancora scosso, e si avvia.

Ma sa già che non riuscirà a pensare ad altro per giorni.